
Trash e la seconda chance

Circondati da galline, tacchini e bambini sulle altalene appese ai rami degli alberi agli Orti Generali, ci troviamo in una serra, allestita da teatro trasparente per l’occasione. Due netturbini tirano fuori un sacchetto di plastica accartocciato e… inizia lo spettacolo “Spazzatura”!
Sì, sì, avete capito bene: i personaggi escono proprio dal bidoncino della spazzatura, con l’aiuto della fantasia dei mimi ideatori di “Poubelle la plus belle”.
Certo, significa immondizia – la tizia Poubelle diventa una bella opera tratta dal riciclo creativo!
Altro che “junk tv”, qui siamo di fronte a un simpatico film muto tridimensionale a colori che, fotogramma dopo fotogramma, ci mostra che non si butta via niente.
Che schifo! Il sacchetto rosso con gli occhi fuori dalle orbite puccia un calzino sporco e bucato nel bicchiere pieno d’acqua. Ma non è buono, l’ha sputata! Si fa la doccia con una spugna sporca per i piatti, se la passa sotto le ascelle, che ridere! È rimasto tutto nudo davanti a noi, si vergogna! Nascosto dietro al bidoncino, si cambia il vestito, adesso è viola…. Ma è una donna! Indossa un anello prezioso, di quelli per aprire le lattine.
Dal bidone ne viene fuori un altro: sembrano due robot. Il bambino ricorda il cartone animato WALL•E e l’altro il droide C1-P8 di Guerre Stellari… ma c’è anche un cagnolino! Però non fa nulla ….. ovvio, è un peluche, non può mica muoversi da solo…. Accidenti cos’è successo? Quello piccolo è caduto! Si è rotto! Che disordine sul tavolo, adesso la “Basura che fa cultura” pulisce con la scopa ….no, non è una scopa, è una chitarra! Ma non vedi che è un microfono?
Per fortuna dietro la mascherina, anche se non si vedono i sorrisi, si sentono le risa dei bambini.
Abbiamo tutti una seconda possibilità, non dobbiamo farci condizionare dai fallimenti: in una visione sostenibile, come oggetti rigenerati, anche noi esseri umani possiamo renderci “ricondizionabili”.
Giannina Parodi
