Sono seduta all’altezza di sei specchi che pendono dalla torre scenica. Ondeggiano generando qualche riflesso nella mia direzione. Dalle poltrone, sempre più dita puntano verso quegli specchi e qualche sussurro incuriosito è affidato all’orecchio di un caro che siede a fianco. Di tanto in tanto, emerge la forza delle risate…
